STORIA DELLA CRIMINOLOGIA – Storicamente, i primi accenni di criminologia si hanno nel 18° secolo attraverso lo studio dell’intellettuale e giurista italiano Cesare Beccaria, con il suo trattato “Dei delitti e delle pene”
Successivamente, nel 19° secolo, attraverso lo studio delle scienze empiriche (Che racchiudono psicologia, antropologia e sociologia), nacque la scuola positiva ramificatasi in due direzioni: La prima, riguardante lo studio dell’uomo che commette atti criminali secondo l’approccio medico-biologico dell’antropologia criminale, la seconda attraverso l’analisi sociologica delle condizioni che propiziano la commissione di reati in rapporto al ceto sociale di appartenenza.
Rispetto all’Italia, negli Stati Uniti d’America e nei paesi di origine anglosassone, sin dagli anni venti del 20° Secolo, la criminologia assume prevalentemente i connotati come disciplina sociologica.
Vedi anche Chi è e cosa fa un criminologo
La Criminologia moderna quindi non può essere definita come una scienza, tuttavia può essere vista come il punto di incontro dei dibattiti e degli studi scientifici riguardanti il delinquente e del fenomeno sociale rappresentato dalla criminalità in se.
Lo studio criminologico quindi, nella sua accezione primaria non è altro che un agglomerato di discipline propiziatorie allo studio del reo e/o del reato: Costituiscono primariamente i fondamenti dello studio della mente criminale le scienze empiriche come la biologia, le neuroscienze, la sociologia, la psicologia, la psichiatria e la genetica, mentre tra le scienze normative rappresentano materia primaria di studio il diritto penale e il diritto penitenziario.