“In Italia i casi di violenza sulle donne e gli omicidi sono ai minimi storici, eppure l’impressione che si ha ascoltando la televisione è spesso opposta. Chiaramente, ogni singolo episodio di questo tipo è aberrante, ma l’allarme generalizzato è ingiustificato e frutto unicamente della sovraesposizione mediatica”: parole del professor Alfredo Verde, uno dei più autorevoli criminologi a livello internazionale e tra i relatori del convegno “Le scienze del delitto: criminologia, scienze psicoforensi e criminalistica” che l’Ordine degli Psicologi della Liguria ha organizzato oggi all’Istituto di anatomia patologica di Genova.
Criminologia – Una giornata intesa proprio a fare luce sulla criminologia per quello che è veramente e non per come appare nei talk show, dove il rigore scientifico e la natura stessa della disciplina vengono spesso piegati alle esigenze dell’intrattenimento. “La definizione mediatica della criminologia non corrisponde a quella scientifica: quella del criminologo televisivo è un’attività di tipo parapoliziesco, e questo genera l’illusione che il suo compito sia risolvere i casi di cui si occupa”, spiega ancora il professor Verde – segretario generale della Società italiana di criminologia e membro dell’American society of criminology e dell’European Society of Criminology – La criminologia non è interessata a scoprire il colpevole, piuttosto lo tratta dal punto di vista terapeutico: non è attività di indagine, si occupa del male senza punire. Si tratta quindi di una disciplina difficile e che richiede una visione multipla. Un altro falso mito da sfatare è quello di considerare la criminologia una professione: in realtà è piuttosto un campo di specializzazione per psicologi, psichiatri, sociologi, biologi e genetisti. È lo studio di un soggetto che la società rimprovera per un’azione, e che punisce; con finalità preventive ma anche curative, sia nel senso dell’individuo stesso che dell’ambiente che lo genera: questo soggetto diventa il fuoco di una serie di studi sia teorici che pratici, dall’analisi delle cause, alle spiegazioni, ai rimedi, fra i quali spicca quello della prevenzione precoce”.
Stampa – “Tutto questo non ha nulla a che vedere con la narrazione dei mass media – aggiunge Lisa Cacia, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Liguria – allenarsi alla criminologia significa allenarsi alla complessità, al pensiero obliquo, al tollerare la convivenza di visioni antitetiche. Obiettivo del convegno, in fondo, è stato proprio presentare la criminologia per quello che è veramente, una scienza troppo complessa per essere divulgata con i meccanismi della televisione, incentrati sullo spettacolo e sul gossip. La professione di psicologo è centrale nei programmi di valutazione e prevenzione dei comportamenti antisociali”.
Presenti – A prendere la parola sono stati alcuni tra i maggiori criminologi italiani, fra cui gli appartenenti a quella scuola genovese che tanto ha dato alla disciplina, oltre a tre presidenti della Società scientifica nazionale e un presidente della Società internazionale di criminologia: Tullio Bandini e Uberto Gatti, pionieri dello studio del delinquente minorile e delle nuove impostazioni nel campo della perizia psichiatrica, autori di perizie nei più grandi casi nazionali degli ultimi decenni (da Pietro Maso a Luigi Chiatti, da Donato Bilancia a Marco Minghella, per ricordarne alcuni); Isabella Merzagora, presidente della Società italiana di criminologia e autrice di una serie di importanti lavori nel campo dei rapporti fra neuroscienze e criminalità, della delinquenza femminile e della violenza intrafamiliare; Adolfo Francia e Valeria La Via, criminologi clinici attenti ai rapporti fra delinquenza, visioni narrative e letterarie della criminalità; Francesco De Stefano e Francesco Ventura, esperti di dna e aspetti necroscopici; il già citato Alfredo Verde, professore ordinario di criminologia all’Università di Genova, attivo nel campo della criminologia narrativa e psicoterapeuta. Accanto a loro la dottoressa Marina Orsini, noto magistrato genovese in campo penale e per molti anni giudice del Tribunale per i minori, ma anche criminologa formata dalla scuola genovese. A conclusione della giornata il direttore del DSMDip della Asl 3 Marco Vaggi, i direttori psichiatri Pietro Ciliberti e Gian Franco Nuvoli e il dirigente dipartimento Salute e servizi sociali della Regione Liguria Sergio Schiaffino, insieme ad Isabella Merzagora, animeranno una tavola rotonda in tema di criminologia clinica e psichiatria forense, coordinata da Mara Donatella Fiaschi, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Liguria. Seguiranno dibattito e conclusioni a cura di Lisa Cacia e Alfredo Verde.